Sequestro a mano armata by Enzo Russo

autore:Enzo Russo [Russo, Enzo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2013-08-09T13:40:52+00:00

11

Il preside Martini riattaccò asciugandosi il sudore della fronte con le mani, che erano molto più sudate della fronte stessa. Quasi senza vederli riguardò i pochi appunti pieni di abbreviazioni che aveva tracciato freneticamente nel breve spazio della conversazione. "Dov’è finita la mia grafia larga e nobile, così chiara, così solenne?" si chiese amaramente davanti a quegli sgorbi nervosi. E fosse stata solo una questione di bella scrittura! Da quando era scoppiato quel caso sciagurato non riusciva a fare più niente bene. Era nervoso, distratto, irritabile persino con la moglie. Un disastro, ma finalmente cominciava a sembrare probabile la possibilità di venirne fuori una volta per tutte. Compose il numero della questura tenendo il foglietto degli appunti con la mano libera. Il centralinista lo informò che il commissario Da Valle stava parlando. Voleva attendere in linea o preferiva richiamare?

− Aspetto − borbottò il preside, rassegnato. Nello stesso istante, annunciata da un colpo leggero, si affacciò alla porta la signorina Monti, la segretaria.

− Signor preside − attaccò sorridendo − c’è di là il...

− Non voglio essere disturbato, non disturbatemi, lasciatemi un po’ in pace! − latrò il professor Martini agitando la cornetta del telefono, e mentre la segretaria si ritirava offesa e indignata una voce disse: «Pronto».

− Il commissario Da Valle?

− Sì, chi parla?

− Sono il professor Martini.

− Ah, profe...

− Commissario, quella gente mi ha appena chiamato: ho qui tutte le istruzioni per la consegna del denaro.

− L’ascolto − disse il funzionario afferrando al volo un blocchetto e una penna.

− Dunque, domani a mezzanotte il pacco col denaro dovrà essere sistemato sull’orlo di una spalletta del ponte Sant’Angelo. Inoltre dovrà essere avvolto in un doppio strato di telo impermeabile e dotato di un nodo di corda, in modo da essere facilmente agganciabile.

− Sì.

− Be’, è tutto qui, commissario. Mi hanno anche ordinato di informarla che se la polizia farà qualcosa per ostacolare il ritiro del denaro uccideranno senz’altro quel povero vecchio. Non c’è altro.

− Bene, domani a mezzanotte allora.

− Esatto.

− Signor preside la ringrazio. Sembra proprio che il suo compito finisca qui.

− Iddio lo voglia! − esclamò l’altro alzando gli occhi sul soffitto. C’era una larga chiazza d’umido in un angolo alle sue spalle. Non aveva mai avuto occasione di notarla prima, e decise di informare subito la segretaria perché provvedesse.

− Ora chiamiamo immediatamente l’interessato − disse il commissario cercando sull’agendina. Il maresciallo Calabro, che era seduto al di là della scrivania e aveva capito di che si trattava, allungò il collo per cercare di leggere gli appunti del funzionario.

L’avvocato Alessi non era in studio, ma rispose personalmente al secondo numero, quello che la segretaria aveva dato al commissario proprio per i casi di emergenza. Ascoltò in silenzio l’elencazione delle richieste e l’avvertimento finale di non ostacolare il pagamento del riscatto.

− Lei cosa ne pensa, commissario? − chiese alla fine dopo una piccola pausa di riflessione.

− Direi che il denaro dovrebbe essere destinato a fare un tuffo nel Tevere. Solo non capisco perché: se la loro intenzione era di sottrarsi a un eventuale pedinamento, così non risolveranno nulla.

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